martedì 3 novembre 2015

LA PRIMA VOLTA

No... non si tratta di un racconto sconcio ne' tantomeno romantico... anche se, devo ammetterlo, del romanticismo c'e'... eccome se c'e'...
Volevo solo rendere partecipi tutti dell'emozione che si prova la prima volta che si mette piede a NYC... Per me il battesimo e' stato nel 2013... 8 Agosto 2013. Io e Fra, dopo interminabili ore di volo, con annesso scalo a Madrid, siamo atterrati in suolo Americano verso le 18. Premetto che io sono una persona che si ingioia per ogni nonnulla  percio' Vi lascio immaginare il mio stato d'animo... Tanto per dare anche qualche indicazione pratica vorrei sprecare solo 2 parole sulle modalità dell'immigration... Allora... Non sto a perdere tempo su come compilare la Dichiarazione Doganale in aereo, ne' Vi spiego come fare l'Esta... ci sono siti in cui queste procedure sono spiegate nel dettaglio e molto meglio di come potrei farlo io... Voglio solo tranquillizzare tutti perche' non e' vero che ci vogliono ore ed ore per accedere negli Stati Uniti... Si, certo... il numero di persone che passa ai controlli doganali ogni ora e' altissimo e, a prima vista, vedere la fila che tocca fare spaventa un po'... in realta' pero' c'e' da dire che la coda viene smaltita abbastanza in fretta e a noi non e' mai capitato di metterci piu' di un'oretta... Soprattutto la prima volta ero talmente entusiasta che non mi sono neppure accorta del tempo che passava... allo sportello dell'immigration poi abbiamo sempre beccato poliziotti molto gentili e simpatici, e anche questo non guasta... 
Un consiglio che mi sento di dare VIVAMENTE a chi va x la prima volta a NYC e', se possibile, prediligere l'arrivo di sera... e prenotare (dall'Italia) le comodissime navette (noi abbiamo sempre usato GO Airlink) che dall'aeroporto ti portano direttamente all'ingresso dell'Hotel. Non costano molto (e comunque meno che prendere un taxi) e sono davvero soldi ben spesi! Dopo ore ed ore di viaggio a noi non andava l'idea di dover ancora prendere la metro, con le valigie al seguito, e di dover poi ancora cercare l'Albergo... poi ovviamente ognuno fa quel che preferisce ma, prendendo la navetta e, come vi dicevo, avendo la fortuna di arrivare di sera, capita di passare per il Queensboro Bridge (noi eravamo atterrati al JFK)... ecco... questo e' uno dei momenti che mi ricordero' per tutta la vita... Inizi a vedere da lontano lo skyline illuminato e ti sembra di essere dentro ad un sogno... quei palazzi... quelle luci... che piano piano si avvicinano e si fanno sempre piu' reali... non sembra possibile ma e' vero... sei li'... sei nella citta' che per tante volte hai visto in tv e sui giornali... e dal vivo e' infinitamente meglio di come te la potevi immaginare... Io son riuscita a stento a trattenere le lacrime... e' un impatto cosi' emozionante che è impossibile da dimenticare... e' una sensazione che ho ancora viva dentro me solo ricordandola... Come premesso io sono una persona emotiva e mi esalto per tantissime cose ma, son sicura, una tale visione non puo' lasciar indifferente nessuno... neanche il piu' cinico dei viaggiatori... Ho ben chiaro nella mente quanto quello scenario fosse affascinante e quanto mi abbia tramortito! 
Il cuore che va a mille... il groppo in gola... gli occhi lucidi... e il continuo pensiero "si... sta accadendo per davvero...siamo arrivati!!!"
Per Fra non era la prima volta a New York... lui era già "svezzato" ed il Suo battesimo era stato molti anni prima ed in modalita' del tutto diverse...
Ognuno lo vive a modo suo, ma il primo approccio con questa citta' e' un impatto forte, violento e, comunque, indimenticabile... Ti senti infinitamente piccolo e, allo stesso tempo, infinitamente grande... siamo stati altre volte a New York ma le volte successive gli arrivi sono stati diversi... e' stato piu' un "tornare a casa"... un sentirsi di nuovo nel posto giusto al momento giusto... un ritrovarsi... l'emozione resta ma e' meno destabilizzante... la prima volta e' proprio cosi'... ti toglie il fiato e non la si scorda... mai...
per questo motivo consiglio a tutti coloro che andranno a NYC per la prima volta di rilassarsi e godersi a pieno quel momento... e' da qui che tutto ha inizio... e' da qui che tutto ha avuto inizio per me... e' stato cosi'... un colpo di fulmine e l'inizio di una storia d'amore (a distanza) con la citta' che mi ha completamente fatto perdere la testa.




1995
20 anni fa, La prima volta 20 anni fa, e si sa, la prima volta non si scorda mai.
Le prime ore a New York per un europeo sono come i primi anni di vita per un bambino, devi imparare a prendere le misure, imparare a confrontarti e scoprire qualcosa che può sembrarti enorme ma in realtà è del tutto naturale.
New York è un nuovo inizio perché ti da l'opportunità di vivere una nuova infanzia.
Arrivi li, occhi e bocca spalancati, affamato.
1995, un ragazzino di 14 anni che incontra per la prima volta la sua realtà.
Sono arrivato al Kennedy in tarda mattinata, ad aspettarci un van per portarci in centro.
Si dice che la prima immagine che avrai della città sarà quella che ti porterai dietro tutta la vita.
Immagine nitida, indelebile.
Dopo una mezzora di viaggio, eccola.
La mia prima volta.
Dal finestrino del van, in lontananza Manhattan.
L'immagine è nitida e indelebile anche perché ho avuto la fortuna di fotografarla.
Le torri gemelle.
Enormi, avete presente un ragazzo del liceo che gioca a pallacanestro con dei primini delle medie ?
Ecco, il paragone può essere azzeccato.
Oltre a questa, altro ricordo.
Prima notte bene ma non benissimo sonno poco adrenalina tanta, saranno state si e no le 6 del mattino ed ero già in giro sulla Broadway.
La città ancora dormiva, pochissima gente in strada.
Ossimoro, New York - poca gente.
La luce che colpisce i palazzi di prima mattina e ti esplode negli occhi, azzura, rosa, pastello.
Silenzio - New York, altro ossimoro ma è quello che ricordo.
2 ricordi brevi.
2 ricordi che nessuno potrà mai portarmi via, per quello dobbiamo faticare sudare lavorare incazzarci piangere ridere picchiare disperarci emozionarci per creare quello che realmente è una ricchezza.
Un ricordo.





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