lunedì 25 aprile 2016

NYC- Itinerario 4-Brooklyn Bridge, Dumbo & Sex and the City

Mattina. Sveglia presto ma non prestissimo. Cielo cinereo... Giornata ideale per attraversale il Brooklyn Bridge a piedi. Assolutamente da evitare farlo a mezzogiorno col sole o in giornate troppo afose... Tenete conto che e' lungo quasi 2 km e non ci sono aree ristoro, ne' bagni percio' la "traversata" va fatta tutta in un botto. Noi abbiamo preso la metro e siamo prima stati a vedere la zona di Fulton Street. Un tempo qui si poteva visitare anche il Pier 17, al momento invece la zona e' in fase di rinnovo e chiusa al pubblico (almeno fino al 2017, anno in cui e' prevista la riapertura del molo con annesso centro crommerciale!) pero' un giretto lungo Fulton Street va fatto, magari infilando proprio qui la vostra colazione. Potete per esempio partire proprio dalla metro Fulton St. e visitare il Fulton Center, di recentissima costruzione (aperto nel 2014) per poi percorrere tutta Fulton Street in direzione Est. 





La parte finale della via, quella che sbuca sull'East River, e' a mio avviso la piu' carina! Pedonale, colorata, piena di negozi e localini. C'e' il negozio Abercrombie & Fitch con i suoi abiti shabby chic a prezzi abbordabili e il suo indimenticabile profumo per ambienti; c'e' la gelateria dell'Hagen Dazs con le sue prelibatezze stracolme di caramello e noccioline; c'e' un negozietto meraviglioso, che si chiama Lee Lee's Forest, che vende abbigliamento e accessori deliziosi, il tutto prediligendo i materiali "organic" e con sottofondo musicale 60's; inoltre, dall'ultimo lunedi' di maggio fino a novembre, tutti i giorni dalle 11am alle 8 pm si tiene qui il Seaport Smorgasburg, una manifestazione che si svolge in diversi punti della citta', che vede radunarsi diversi camioncini dedicati allo Street Food, con la possibilita' di mangiare per esempio i famosi Ramen Burger!




La meta della mattinata comunque era la traversata del ponte piu' fotografato del mondo percio', armati di fotocamera, siamo partiti con direzione Brooklyn!
La traversata del ponte è abbastanza veloce e, senza sole, e' stata piacevole e ci ha permesso di fare foto bellissime!


Attraversato il Brooklyn Bridge dirigetevi sotto al ponte, in prossimita' del Jane's Carousel, e godetevi il panorama mozzafiato. Manhattan si dispiega in faccia a Brooklyn in tutto il suo splendore, con i 2 ponti (Il Brooklyn Bridge e il Manhattan Bridge) che ne fanno da cornice...uno spettacolo! 


Da qui il consiglio e' di perdersi nel Dumbo, il quartiere Down Under Manhattan Bridge Overpass, uno dei miei preferiti della Big Apple! Un tempo questa era una zona industriale, popolata solo da fabbriche e magazzini; negli anni 90 pero', dato il forte aumento dei prezzi degli affitti a Manhattan, tanti giovani, tra cui molti artisti, cominciarono a popolare questa zona trasformando le fabbriche in loft o gallerie d'arte o locali. Questo rende il DUMBO, a mio avviso, architettonicamente meraviglioso, con questi edifici in mattoncini rossi, e questi fondi commerciali giganteschi. L'atmosfera è cool, la gente e' ben vestita, domina anche qui il biologico e pullulano i ristoranti vegan. E' di certo uno dei quartieri più alla moda di tutta New York!



Dopo un bel giro tra le vie di questo quartiere e dopo aver fatto la foto di rito (quella da Washington street con in sfondo il Manhattan bridge tra le case e l'Empire State Building in lontananza  che rimane racchiuso esattamente tra i piloni del ponte... la facciamo tutti... e' un must!) se vi va potete andare fino al 108 di Wyckoff Street, nel quartiere Boerum Hill, zona residenziale molto tranquilla e  pacifica, per vedere la Mosaic House. La facciata della casa in questione e' completamente ricoperta da materiali di ogni tipo, vetri, frammenti di piastrelle, farfalle, giocattoli. il tutto a formare un mosaico davvero di effetto. La realizzatrice dell'opera, Susan Gardner, ha iniziato a realizzare la sua opera esterna dopo il tristemente noto 11 Settembre, data in cui e' cresciuta in lei la voglia di comunicare al mondo esterno quello che sentiva, le emozioni che provava. Tanti considerano la sua opera pacchiana e un pugno nell'occhio; io personalmente ne sono rimasta affascinata e mi han soprattutto colpito le parole scritte:
"Siamo tutti Trayvon Martin,
siamo tutti la madre di Trayvon,
siamo tutti il padre di Trayvon.
Quel che viene fatto ad uno di noi  viene fatto a tutti.
L'omicidio di un ragazzo di colore è uguale nel suo orrore all'omicidio di un ragazzo bianco.
Noi non avremo giustizia.
Noi non avremo pace.
Noi rimarremo un paese che ha perso la sua anima"
La lettera si riferiva all'omicidio di Trayvon Martin, un ragazzo di 17 anni nero, il cui omicidio, avvenuto nel 2012 in Florida per mano di un suo vicino che stava facendo la ronda di quartiere, e' rimasto impunito. Mi ha molto colpito il fatto che una persona esponga la propria opinione alla comunita' mostrandola direttamente in strada, senza vergogna o esitazioni, e ho trovato questa cosa molto "americana". Il senso della comunita', del quartiere. Le voci che vogliono dire la propria all'interno di una societa' indifferente. L'impegno della gente a cercare di rendere il mondo un posto migliore... Io ho avvertito in queste parole scritte con un pennarello su un foglio sgualcito, tutto questo... e colpisce proprio il fatto che avvenga in una citta' in cui il consumismo e il denaro sembrano essere la priorità... percio' grande rispetto a Susan Gardner e alla sua voce che, anche se rimmarra' solo una scritta a Brooklyn, fa riflettere chiunque la legga.





Muovendoci sempre a piedi siamo arrivati fino al Barclay Center, immancabile meta per chi e' appassionato di basket o di hokey e luogo di diversi importanti concerti. La struttura e' operativa dal 2012 ed e' davvero suggestiva anche per chi, come me, non segue alcuno sport.... in compenso Fra era nel suo e ha perso un'ora nel negozio dei Brooklyn Nets che si trova al suo interno.


Da li' abbiamo preso la metro (fermata Atlantic Avenue) e, con la linea rossa (la 1 o la 2) abbiamo fatto ritorno a Manhattan. Siamo scesi a Christopher Street, nel Greenwich Village.
Anche il Village ha uno stile tutto suo. E' elegante, raffinato, affascinante, trandy. Nonostante la sua posizione centralissima qui il ritmo e' molto piu' lento rispetto alla Fifth Avenue. Sembra quasi un paese all'interno della citta'. Botteghe, negozi di lusso, bar, ristoranti... una zona davvero imperdibile... non a caso proprio qui è situata la casa di Carrie Bradshow, la protagonista di Sex and the City con le Manolo Blahnik ai piedi.
Per una come me, che ha seguito appassionatamente le vicende di Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte, poter vedere dal vivo quel portoncino, quel viale alberato, quella finestra... e' stato un flash! Mi aspettavo sbucasse Mr Big da una limousine da un momento all'altro. Se volete vedere quella casa (solo ovviamente dall'esterno) dovete recarVi all'indirizzo 66 di Perry Street; Vi sembrera' di essere in un set televisivo!


Li' vicino, al 90 di Bedford St, potrete trovare anche la casa di Friends! Ammetto che me la immaginavo molto piu' grande, comunque e' facilmente identificabile. Alla base, sul livello della strada, troverete all'angolo un ristorantino dagli infissi rossi, anch'esso utilizzato in un film (per la precisione nel finale di Sapori e Dissapori con Catherine Zeta-Jones e Aaron Eckhart).



Si e' fatta cosi' ora di cena. Attratti da un fascio di lucine che ne ornava l'ingresso, siamo entrati nel ristorante italiano "Aria" al 117 di Perry Street. 



Come immaginabile il conto e' stato piuttosto salato (rispetto agli standard italiani) ma il cibo era decisamente di buona qualita' e il locale, davvero molto bello, era gremito di gente. Abbiamo preferito non ordinare il dolce ma, dopo cena, andare a prenderci 2 cupcakes dal famossissimo Magnolia's Bakery li' vicino (tappa fissa quando siamo a New York!).
La pasticceria e' aperta fino alle 23:30 e si trova al 401 di Bleecker St all'angolo con West 11th St.
Compare in milioni di film e telefilm (tra cui, e qui mi ripeto, Sex and The city) e ad oggi ha aperto sedi in tutto il mondo. I suoi Cupcakes sono idilliaci (specialmente il Red Velvet Cupcake, il nostro preferito) e anche il locale, con il suo arredamento in stile vintage e il merchandise accattivante, e' fantastico e richiama quantita' di persone, turisti e locals, tutti in ordinata fila per prendersi uno di quei soffici dolcetti. Per gustarVi i Vs cupcakes in santa pace potete usufruire del parchetto di fronte, pieno di panchine e tavolini...





domenica 17 aprile 2016

ESSERE CANI A NEW YORK

New York è decisamente una città "dog-friendly"... lo si capisce subito! Ci sono un'infinità di aree verdi in cui i cani possono scorrazzare sereni e sicuri, alberghi che, oltre ad accettare i nostri amici a 4 zampe, offrono diversi servizi a loro dedicati; ci sono addirittura albergi di lusso, come il D Pet Hotel a Chelsea, che offre una cinquantina di suites a cinque stelle per cani, con tanto di chef privato e spa; ci sono negozi strapieni di cuccioli in vendita; il "dog-sitteraggio" qui è un vero e proprio mestiere e, tra le tante stranezze sul web, sono riuscita a trovare anche dei veri e propri concerti solo per cani (uno per esempio tenuto a Times Square da Laurie Anderson, vedova di Lou Reed).
Insomma...essere cani a New York non è affatto malaccio!
I cani di New York corrono felici nei parchi... Qui Vi inserisco il link ufficiale al sito in cui potete trovare gli indirizzi, divisi per quartiere, dei parchi in cui poter liberare il Vostro amico fido:







Passeggiando per le strade della grande mela potete imbatterVi in diverse statue canine:
c'e' la statua in bronzo di Balto che svetta su una roccia a Central Park dal 1925, all'altezza della 67th Street, zona East Drive


C'e' la statua di Tom Otterness a Battery Park


Riproduzioni canine anche a Fulton Street...


...e nel lego store al no. 200 della Fifth Avenue...


Ci si imbatte in dog sitter che portano a far fare la passeggiatina a svariati cani insieme... incredibile come riescano a farli stare tutti in ordine e al passo!



C'e' chi insegna al proprio cucciolo a fare i bisognini nelle aree verdi, aiutandolo con tappetini sintetici


Ci son cani da guardia ...




...e cani da compagnia


Cani "sportivi"


Cani da tana


Cani in cerca di casa


Cani in vetrina 


Cani in branco



Ci son anche "parcheggi" per cani


Ad Halloween, a Tompkins Square Park si svolge addirittura una  parata di cani mascherati... davvero da brivido... http://www.tompkinssquaredogrun.com/halloween/
e solo li' i cani hanno anche possibilita' di fare carriera...(per esempio guardate kiah, cane polizziotto)
insomma... Fido non si annoia di certo nella big apple... 

lunedì 11 aprile 2016

NEW YORK CITY - ITINERARIO 3 - DOMENICA TRA VINTAGE, STORIA, ALBERI E TRASH

Requisito: itinerario da seguire di Domenica.
Con la metro arancione o blu dovrete raggiungere la fermata sulla 72 St, uscendo proprio sul viale che costeggia il lato piu' lungo di Central Park. Qui la prima cosa in cui Vi imbatterete e' il Dakota, celebre edificio residenziale dell'Upper West Side, tristemente famoso poiche' dinnanzi al suo ingresso, al civico 1 sulla W 72nd St., Mark Chapman sparo' 4 colpi di pistola a John Lennon, uccidendolo. Certamente questo e' il drammatico fatto che viene più facilmente associato a questo edificio, bisogna comunque ricordare che l'edificio e' stato anche utilizzato in molti film (uno tra tanti Rosemary's Baby) e citato in diverse canzoni o libri... molte celebrita' hanno vissuto qui e tuttora vi risiedono, come la stessa Yoko Ono, ed inoltre diverse star desiderose di accaparrarsi un appartamento del Dakota se lo son viste negare  perche' la richiesta e' stata respinta dal Consiglio del Palazzo (ad edempio Madonna, Banderas o Billy Joel! ...da non credere!!!)



Proseguite sulla Central Park West ammirando i bellissimi palazzi che si affacciano sul Parco fino alla 77th St. La vostra meta sara' 100 West 77th St. A questo indirizzo, tutte le domeniche, dalle 10 alle 17:30 si tiene il Green Flea Market, un mercatino vintage che si tiene in parte all'interno di una scuola ed in parte nel suo cortile. Tralasciando il fatto che io ho trovato meraviglioso poter girellare liberamente all'interno di una scuola americana (con i classici armadietti a colonna rossi, le aule, i bagni,la  palestra) comunque, questo a parte, e' davvero un mercato delle pulci fornitissimo! Ci potete trovare dai pezzi vintage a quelli di modernariato o artigianato locale, mobili, abbigliamento, accessori, dischi, libri e gadget di vario tipo. Io sono riuscita a comprare una borsa di Michael Kors nuova, con ancora il cartellino del negozio, che a prezzo pieno cosava piu' di 400 Dollari, alla modica cifra di  100 $ più diversi regalini per le amiche e per mia sorella... Davvero, se siete amanti dei mercatini, non ve lo potete perdere! Ma evitate di andarci troppo presto perche' prima delle 10 e' chiuso e comunque anche alle 10 aprono tutti con molta moltissima calma!



Dopo un po' di sacrosanto shopping newyorkese noi ci siamo diretti all'American Museum of Natural History che e' li' vicino. Allora... ovviamente i gusti sono del tutto soggettivi ma a me personalmente non ha fatto impazzire... il palazzo e' molto bello ed ha fatto da set cinematografico al film "Una notte al museo" con Ben Stiller. Detto cio' io l'ho trovato un po' deludente... avrebbe bisogno di un po' di rinnovamento secondo me... dal punto di vista storico e' stato molto importante... gli americani vedevano qui per la prima volta esemplari imbalsamati di animali che prima di allora non erano mai stati visti... ad oggi pero' a me personalmente vedere animali imbalsamati fa un po' tristezza, anche se probabilmente sara' un'attrazione che piacera' invece a tanti, grandi e piccini... Ho sicuramente trovato piu' interessante l'area dedicata agli scheletri dei dinosauri (dove si puo'  toccare la calotta cranica di un pachicefalosauro di 65 milioni di anni fa!!!) o quella dedicata ai meteoriti caduti sulla Terra (ce n'e' uno grosso quanto un'automobile!!!). Il consiglio che mi sento di dare e' quello di visitare questo museo se avete giorni in abbondanza... se il tempo a disposizione e' ridotto tenetevelo per una prossima volta a New York (...e state sicuri che ci tornerete a New York... chi ci va una volta non puo' che tornarci prima o poi...)


Dopo la parentesi culturale al National History Museum consiglio vivamente di fare come abbiamo fatto noi... baracchino degli hot dog in Central Park, ricerca di un angolino di prato comodo e bucolico e pranzo sdraiati a piedi scalzi nell'erba.
Central Park e' davvero amato dai newyorkesi e, nelle domeniche estive, brulica di famiglie che organizzano pic nic, di uomini e donne che fanno jogging imperlati di sudore, di coppie che liberano i propri cani e li fanno correre liberi sui prati lanciando loro dei frisbee che i fedeli compagni recuperano piu' o meno agilmente... insomma... l'atmosfera e' festosa e rilassata, il tutto in una pulizia quasi disarmante... all'interno del parco non una cartaccia a terra... nonostante Central Park abbia le dimensioni del principato di Monaco, 9000 panchine e 7 laghi, al suo interno e' persino vietato fumare! Il suggerimento che posso dare e' di perderVi per le stradine del parco, vagare senza meta tra i boschi e viali o, se avete voglia, magari potete anche noleggiare una bici! Da vedere segnatevi assolutamente:
- Strawberry fields (il memoriale della big apple dedicato a John Lennon)
- Ladies' Pavilion
- Bow Bridge
- The Loeb Boathouse
- La statua di Alice in Wonderland e quella di Balto
- Bethesda Fountain
- Belvedere Castle
- Shakespeare Garden







Noi, dopo esserci rilassati passeggiando per ore immersi nel verde, tra laghetti e alberi in fiore, abbiamo lasciato il parco, fatto un passo in albergo a darci una rinfrescata, ripreso la metro, e ci siamo diretti nell' East Village... Lo scenario cambia decisamente... niente piu' famigliole che telecomandano barchette, niente piu' prati erbosi, niente piu' cinguettio di uccellini... Ora siamo nel Lower East Side e qui tutto e' unico e trendy. Spuntano personaggi eccentrici, creste colorate, zeppe che sembrano ferri da stiro; i negozi sono istituzioni, l'atmosfera è vibrante... ma New York e' proprio questo... un concentrato di tutto, gli opposti che coabitano nella stessa città e si fondono generando un mix affascinante ed unico. Nell'East Village si respira il rock, si mastica il metallo... si percepisce come doveva essere la vita li' negli anni 70/80, quando le droghe pesanti spopolavano e i locali erano chiassosi ed esplosivi... purtroppo tanti negozi e locali negli anni stanno chiudendo... il mitico Trash and Vaudeville quest'anno ha cambiato location (ora in 96 East 7th St), Patricia Field (la costumista di Sex and the City) pare abbia fatto lo stesso... al posto del mitico CBGB ora c'e' l'imbellettato negozio di John Varvatos... insomma... a New York tutto cambia e poco rimane... peccato... perche' l'East Village aveva un animo sporco, irriverente e stravagante e nessuno avrebbe voluto vederlo cambiare, anche se questo processo difficilmente si potra' arrestare... Bisogna essere aperti ai cambiamenti e all'evoluzione a New York; inutile opporsi... occorre accettare il nuovo e stare a vedere quello che avranno in serbo per noi... quasi certamente non rimarremo delusi...forse solo un filo malinconici...



Se riuscite a resistere ed il fisico vi regge fermatevi a cena qui, magari zona St. Mark's Place. Il quartiere non si smentisce nemmeno di sera ed i posti in cui cenare sono centinaia... c'e' solo l'imbarazzo della scelta! 
Noi dopo cena siamo ancora andati con la metro fino alla 33rd St e abbiamo voluto concludere la serata salendo in cima all'Empire State Building!!! (la ciliegina sulla torta!) Tenete conto che resta aperto fino alle 2 a.m. e andandoci di sera tardi si evitano le code esagerate che invece si formano di giorno. Inutile dire che la vista da lassu' toglie il fiato. Credo sia una sensazione assolutamente non spiegabile a parole... fascino allo stato puro... provare per credere! e l'amore verso questa citta' continua a crescere...